martedì 18 maggio 2010

LA DECOLONIZZAZIONE

di Brizi Fabio

Per decolonizzazione si intende il processo, quasi mai pacifico, attraverso il quale un paese,
occupato stabilmente da un altro ed espropriato per questa via delle proprie risorse e della propria
cultura, si sottrae al dominio dell'occupante e riconquista autonomia e libertà, oppure il paese
occupante procede per un più o meno breve ritiro dall'occupazione stessa.

Dopo la seconda guerra mondiale le potenze europee che avevano costituito i loro imperi coloniali
in Africa e Asia non furono più in grado di mantenerne il controllo, infatti il conflitto mondiale
aveva indebolito i francesi e i britannici che rappresentavano le maggiori potenze coloniali.
Il processo di decolonizzazione durò circa quarant’anni : in alcuni casi l’indipendenza fu raggiunta
per via pacifica, con trattative tra la madrepatria e i gruppi dirigenti locali; un esempio di questo
tipo di decolonizzazione è stata la Gran Bretagna, che avviò gradualmente all’indipendenza le colonie,
trasformando l’impero nel Commonwealth of Nations. In altri casi avvenne per via violenta
con una guerra di liberazione, ed un esempio è la Francia che oppose dura resistenza ai movimenti
di liberazione.
In Africa, per esempio, la decolonizzazione si prolungò per molto tempo, giungendo a compimento
tra gli anni Settanta e Ottanta. Fattore decisivo per lo smantellamento degli imperi coloniali fu la
pressione degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica. Infatti i due vincitori del secondo conflitto
mondiale erano contrari al colonialismo: gli USA in nome della libertà dei popoli, l’URSS in nome
del comunismo. Entrambe le superpotenze in realtà avevano l’obiettivo di allargare le loro zone
d’influenza e fecero pesare in seguito la loro egemonia economica e politica nei paesi dell’Africa e
dell’Asia. Il principio di autodeterminazione dei popoli ispirò poi le attività dell’Organizzazione
delle Nazioni Unite. Di fatto l’ONU non riuscì a imporre ovunque il rispetto dei principi di
uguaglianza dei diritti, ma ricoprì comunque un ruolo importante nella lotta al colonialismo.
I paesi colonizzatori rinunciarono al controllo politico delle colonie perché divenne troppo costoso.
Mantennero invece il controllo economico, dando inizio al neocolonialismo. Le ex colonie
conservarono le eredità europee nella cultura e nella lingua, ma non nelle forme di governo: alla
democrazia europea quasi ovunque si sostituì la dittatura militare.

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