giovedì 10 giugno 2010

La Funzione Legislativa Costituzionale

Di Rocco Palaia

Le leggi costituzionali sono approvate dal Parlamento con un procedimento costituzionale o “aggravato”, cioè più lungo e complesso rispetto a quello previsto per le leggi ordinarie.
Una legge costituzionale deve essere approvata due volte da ciascuna camera con un intervallo almeno di tre mesi tra la prima e la seconda votazione di ciascuna Camera, e a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna camera nella seconda votazione.
Entro tre mesi dalla pubblicazione della legge, un quinto dei componenti di una Camera, 500000 elettori o cinque Consigli regionali possono richiedere un referendum costituzionale.
Il referendum è un istituto di democrazia diretta con il quale il popoli viene chiamato a esprimere direttamente la propria volontà su una determinata questione.
In particolare il referendum sulle leggi costituzionali, che viene chiamato anche sospensivo, sospende la promulgazione e l’entrata in vigore della legge e costituisce una garanzia per le minoranze politiche: se la maggioranza parlamentare approva una legge con la quale modifica le regole fondamentali della organizzazione politica, economica e sociale del Paese, l’opposizione può ricorrere al popolo per verificare se la volontà della maggioranza degli elettori coincide effettivamente con quella dei loro rappresentati eletti in Parlamento.
Quando nella seconda votazione entrambe le Camere hanno approvato una legge costituzionale a maggioranza qualificata di almeno due terzi, la legge viene presentata al Presidente della Repubblica per la promulgazione a cui seguono, la pubblicazione e la entrata in vigore.
Quando anche una soltanto delle due Camere nella seconda votazione ha approvato una legge costituzionale a maggioranza assoluta ma inferiore a due terzi, la legge viene riprodotta sulla Gazzetta Ufficiale, con la data dell’approvazione finale e l’avviso che, entro tre mesi, può essere presentata una richiesta di referendum sulla legge.
Se entro questo termine non viene presentata alcuna richiesta di referendum, il Presidente della Repubblica provvede alla promulgazione della legge, e successivamente si procede alla sua pubblicazione e alla sua entrata in vigore.
Se la richiesta o le richieste di referendum su una legge costituzionale vengono dichiarate legittime, il Presidente della Repubblica provvede all’indizione del referendum.
La scheda consegnata a ogni elettore contiene l’indicazione della legge sottoposta al referendum e due caselle, una con un SI’ e una con un NO: se barra SI’ sulla scheda l’elettore vota a favore dell’approvazione della legge, mentre se barra NO vota contro la sua approvazione.
Il risultato di un referendum costituzionale può essere favorevole all’approvazione della legge costituzionale, se il numero dei voti a favore della legge è superiore a quello dei voti contrari; e sfavorevole all’approvazione della legge costituzionale, se il numero dei voti contrari alla legge è uguale o superiore a quello dei voti a favore.
Nel primo caso il Presidente della Repubblica procede alla promulgazione della legge costituzionale, a cui segue la pubblicazione e l’entrata in vigore della legge. Nel secondo caso, invece, il risultato del referendum viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale a cura del ministro della Giustizia e la legge non produce alcun effetto dal punti di vista giuridico.

mercoledì 9 giugno 2010

The types and role of the Economy

Di Simone Bagnato.

In economic affair there are the types and role of the economy.
Economies differ in the economic resources: land, labour and capital.
To decide how allocate resources and all economies must find the answer to 3 basic question which relate to the production and distribution of goods and services: What should be produced? How should it be produced? For whom should it be produced? Not all countries have the same method of organising their economy.
There are 3 economic system: -the free market system, the mixed economy and the planned system.
The government completely controls production in a planned economy.

SMITH and KEYNES, the two innovators:

Adam Smith (1723-90) was one of the first real economists. He was a Scotsman. In 1776 he wrote a very famous book called Inquiry the Nature and Causes of the Wealth of Nations. This established theories relating to labour, distribution, wages, prices and money. Smith also formulated the theory of the natural freedom of trade and commerce, laissez-faire, which changed the field of economics significantly and also shaped the political theory of the century.
John Maynard Keynes (1883-1946) was an English baron, whose wellknown works The economic Consequences of the Peace (1919), A Treatise on Money (1930) and The General Theory of Employment, Interest and Money (1936) made him one of the most famous economists of the twentieth century. Keynes believed in a planned economy and encouraged government spending in excess of revenue by borrowing to finance the deficit.


martedì 8 giugno 2010

Il Parlamento

Il Parlamento
di Serena Digiovanni e Maurizio Volpe

È l’organo costituzionale rappresentativo dei cittadini al quale vengono affidate la funzione legislativa e la funzione di indirizzo politico e di controllo sull’attività del Governo.
Adotta un sistema bicamerale perfetto, formato da due Camere con organi distinti ma con gli stessi poteri.
Differenze tra le due camere:
• Numero dei componenti: la Camera dei deputati è formata da 630 deputati eletti da tutti i cittadini, il Senato è formato da 315 senatori elettivi più alcuni senatori a vita
• L’età minima richiesta per l’elettorato passivo e attivo: per la Camera dei deputati è necessario aver compiuto 18 anni per essere elettori e 25 per essere eletti, per la Camera del Senato il limite è di 25 anni per l’elettorato attivo e 40 per l’elettorato passivo.
E' utilizzato un sistema elettorale di tipo proporzionale corretto da un eventuale premio di maggioranza.
Il bicameralismo perfetto garantisce una maggiore ponderazione nell’attività legislativa e un controllo reciproco fra le camere. Si dimostra però inefficiente e complesso in quanto la formazione di decisioni politiche è molto lungo e il controllo fra le camere è solo formale.
La costituzione prevede la riunione in seduta comune del parlamento per le seguenti deliberazioni:
• L’elezione del Presidente della Repubblica, con i rappresentanti delle regioni
• La messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per alto tradimento o attentato alla Costituzione
• L’elezione di un terzo dei membri elettivi del Cosiglio superiore della magistratura e un terzo dei giudici della Corte costituzionale
Ogni camera ha un proprio regolamento interno, approvato a maggioranza assoluta dei componenti, dal punto di vista formale i regolamenti parlamentari sono atti aventi forza di legge ma, nelle materie a loro riservate prevalgono sulle leggi ordinarie e sugli altri atti equiparati alle leggi ordinarie.
Di regola la legislatura, cioè il periodo in cui rimangono in carica le Camere, è di cinque anni, ma può avere una durata più breve nel caso di scioglimento anticipato di una o di entrambe le Camere; è vietata la proroga della duratura delle Camere, cioè il prolungamento della legislatura, ma le Camere continuano a esercitare i loro poteri fino all’insediamento del nuovo Parlamento
L’organizzazione interna delle Camere comprende principalmente i seguenti organi:
• Presidente della Camera: ha il compito di rappresentanza della Camera e di direzione dei lavori parlamentari
• Gruppi parlamentari:sono raggruppamenti di deputati o di senatori appartenenti allo stesso partito o con un orientamento politico simile, a eccezione del gruppo misto
• Commissioni parlamentari permanenti: sono gruppi ristretti di deputati e di senatori, formati in proporzione ai gruppi parlamentari, che sono competenti in una determinata materia e svolgono importanti funzioni nel procedimento legislativo
• Giunte parlamentari: sono gruppi ristretti di deputati o di senatori, formati in proporzione ai gruppi parlamentari ma, a differenza delle commissioni, si occupano della organizzazione interna e del funzionamento delle Camere
Per le deliberazioni del Parlamento di regola sono necessari la presenza della maggioranza dei componenti di una Camera e il voto favorevole della maggioranza dei presenti o maggioranza semplice; in alcuni casi però è richiesta la maggioranza assoluta dei componenti di una Camera o una maggioranza qualificata.
Di regola le votazioni si svolgono a scrutinio palese, la votazione a scrutinio segreto è ammessa soltanto nei casi previsti dai regolamenti.

Membri del Parlamento
Per l’elezione dei membri del Parlamento è necessario che non ricorrano delle cause d’ineleggibilità o d’incompatibilità. Le cause d’ineleggibilità sono situazioni precedenti alle elezioni che non consentono di presentarsi come candidati alle elezioni, in quanto gli altri candidati sarebbero ingiustamente svantaggiati, e rendono nulla l’eventuale elezione.
Le cause d’incompatibilità sono situazioni successive alle elezioni che non consentono di svolgere le funzioni di membro del Parlamento, in quanto la carica di deputato o di senatore è in contrasto con un ‘altra carica o con un altro ufficio, e producono la decadenza dalla carica. Il controllo dell’esistenza di eventuali cause di ineleggibilità o di incompatibilità e la adozione dei provvedimenti conseguenti, la cosiddetta verifica dei poteri, è di esclusiva competenza di ciascuna Camera.

Divieto del mandato imperativo
Nell’esercizio delle loro funzioni i membri del Parlamento rappresentano la Nazione, e non coloro che gli hanno eletti, senza vincolo di mandato: non è consentito quindi di un incarico vincolante da parte degli elettori ai propri rappresentanti in Parlamento, il cosiddetto divieto del mandato imperativo.

Prerogative
Per garantire la loro indipendenza e autonomia, ai parlamentari sono riconosciute insindacabilità e inviolabilità. L'insindacabilità riguarda le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni nel senso che, dopo la scadenza del loro mandato, i membri del Parlamento non possono essere sottoposti a un processo civile, amministrativo o penale per la loro attività. L’inviolabilità consiste nella necessità di una autorizzazione delle Camera di appartenenza per poter procedere all’arresto o ad un’altra misura restrittiva della libertà personale di un membro del Parlamento, a meno che non si tratti di un arresto in flagranza. In seguito all’abolizione della cosiddetta immunità parlamentare e invece, non è più necessaria un'autorizzazione per iniziare un procedimento riguardante un parlamentare o per eseguire una sentenza definitiva di condanna nei suoi confronti.
Ai parlamentari viene riconosciuta anche una indennità economica stabilita dalla legge.

lunedì 7 giugno 2010

the free market system & mixed economy

Di Cuman Manuela

Also known as the capitalist system or the laissez faire system. In this economy production decision are made by consumer and producers. No countries in the world has a completely free economy. There is no government control over land, labour and capital. There are many advantages and disadvantages:


The price mechanism is a process in a free economy by which prices of goods and services are determined by demand made by the consumers.

The mixed economy
have features of both the free market system and planned system. The government operates and control the public sector & the private sector ( that a part of economy controlled by private firms and individuals) is governed by the price mechanism and market forces; most modern western countries have mainly market economies.

LO STATO E LA SOCIETA'

Di BERSANETTI ANDREA

STATO:è costituito da un popolo stanziato su un territorio e soggetto a una sovranità.
Gli elementi costitutivi dello stato, quindi, sono il popolo,il territorio e la sovranità.

STATO-APPARATO E STATO-COMUNITA’
Il termine Stato viene utilizzato per indicare sia lo Stato come apparato sia lo Stato come comunità.
Lo Stato-apparato indica l’insieme degli organi che compongono uno Stato; lo Stato-comunità indica l’insieme delle persone che fanno parte di uno Stato.
Lo Stato è una persona giuridica e un ente politico o a fini generali,in quanto è un soggetto di diritto e ha come scopo la soddisfazione dei bisogni collettivi; l’acquisto della personalità giuridica nei rapporti interni con i cittadini avviene con la sua formazione, mentre nei rapporti esterni con gli altri Stati avviene con il suo riconoscimento.

POPOLO:è costituito dai cittadini di uno Stato,cioè dalle persone che hanno la cittadinanza dello Stato.

POPOLAZIONE E NAZIONE
Il popolo so distingue dalla popolazione e dalla nazione.
La popolazione indica l’insieme delle persone che si trovano nel territorio di uno stato,anche soltanto temporaneamente.
La nazione indica le persone che appartengono allo steso gruppo etnico,in quanto hanno in comune la lingua, la cultura, la storia, le tradizioni ecc.
In relazione alla nazionalità dei suoi cittadini uno Stato può essere uno Stato uninazionale, quando all’interno del suo territorio vi è una nazionalità prevalente storicamente sulle altre, o un Stato plurinazionale, quando all’interno del suo territorio non vi è una nazionalità prevalente ma più
nazionalità.

CITTADINI,STRANIERI E APOLIDI
Dai cittadini di uno stato si distinguono gli stranieri e gli apolidi.
Gli stranieri sono le persone che hanno la cittadinanza di un altro Stato;i cittadini stranieri hanno diritto di ottenere l’asilo politico in Italia e sono ammessi al godimento dei diritti civili soltanto a condizione di reciprocità con i cittadini italiani nel loro Stato
L’ingresso e il soggiorno in Italia dei cittadini extracomunitari è regolamentato dalla legge e subordinato a un permesso delle autorità italiane.
Gli apolidi sono le persone che non hanno la cittadinanza di uno Stato; gli apolidi sono ammessi sempre al godimento dei diritti civili, senza condizione di reciprocità, e hanno gli stessi obblighi dei cittadini italiani; tuttavia sono esclusi dal godimento dei diritti politici.
Gli stranieri e gli apolidi che risiedono o si trovano nel territorio dello Stato italiano devono osservare in ogni caso le leggi penali, di polizia e di pubblica sicurezza.

MODI DI ACQUISTO DELLA CITTADINANZA
I principali modi di acquisto della cittadinanza italiana sono:
• La nascita: è cittadino italiano il figlio di padre e/o di madre cittadini italiani dovunque nasca;
• L’adozione: è cittadino italiano il minorenne adottato da padre e/o padre italiani;
• Il matrimonio: è cittadino italiano,a date condizioni, lo straniero o apolide che sposa un cittadino o una cittadina italiana.
La cittadinanza italiana si può acquistare anche, nei casi previsti dalla legge, per elezione o per naturalizzazione.
La legge inoltre disciplina le condizioni e le modalità per la perdita della cittadinanza e per il riacquisto della stessa.

TERRITORIO:il territorio di uno Stato indica l’ambito spaziale sul quale uno Stato esercita la sua sovranità.

ELEMENTI DEL TERRITORIO
Il territorio dello Stato comprende:
• La terraferma o spazio terrestre;
• Le acque territoriali, cioè le acque entro un limite massimo dalle coste;
• Lo spazio aereo
• Il sottosuolo
• Il territorio mobile, costituito da navi e aerei militare e da navi e aerei civili.

EXTRATERRITORIALITA’, IMMUNITA’ TERRITORIALE E ULTRATERRITORIALITA’
In relazione al territorio di uno Stato si distinguono i concetti di extraterritorialità, immunità territoriale e ultraterritorialità.
La extraterritorialità indica le parti appartenenti al territorio di uno Stato che si trovano fisicamente all’interno del territorio di un altro Stato.
La immunità territoriale consiste nella esclusione della sovranità dello Stato su parti del proprio del territorio.
La ultraterritorialità individua l’esercizio della sovranità da parte dello Stato eccezionalmente al di fuori del suo territorio.

SOVRANITA’: è il potere di supremazia o di comando dello Stato su un popolo e su un territorio.

CARETTERI DELLA SOVRANITA’
La sovranità dello Stato, che riguarda sia i rapporti interni nei confronti dei propri cittadini sia i rapporti esterni nei confronti degli altri Stati, presenta i seguenti caratteri:
• Originarietà, in quanto non deriva a un soggetto o ente superiore o da un ente superiore ed è lo Stato stesso che attribuisce la sovranità;
• Esclusività, in quanto spetta solo allo Stato con esclusione di altri soggetti o organi;
• Illimitatezza, in quanto non è sottoposta a vincoli giuridici.

FUNZIONE PUBBLICHE
La sovranità si esprime attraverso l’esercizio delle funzioni pubbliche, che comprendono la funzione legislativa,esecutiva o amministrativa e giurisdizionale.
La funzione legislativa è l’attività diretta a creare,mediante l’approvazione delle leggi, delle norme giuridiche generali e astratte.
La funzione esecutiva o amministrativa è l’attività diretta a soddisfare concretamente, mediante l’emanazione di provvedimenti amministrativi, i bisogni pubblici.
La funzione giurisdizionale è l’attività diretta a risolvere in modo pacifico, mediante lo svolgimento dei processi e l’emanazione di sentenze,i conflitti all’interno della società.

I DIRITTI E I DOVERI DEI CITTADINI

DI MINGAJ BELINA

DIRITTI DEI CITTADINI: sono disciplinati, in particolare modo, nei principi fondamentali e nella parte prima della Costituzione.

Diritti inviolabili dell’uomo
La Costituzione riconosce a tutti i diritti inviolabili dell’uomo(come il diritto alla vita, al nome, alla difesa ecc) in quanto:
- diritti naturali e ineliminabili;
- diritti della persona come singolo e nelle formazioni sociali.

Uguaglianza formale e sostanziale

La Costituzione afferma il principio di uguaglianza in senso formale e sostanziale.
L’uguaglianza formale o in senso formale, che è prevista da una norma precettiva (cioè è immediatamente vincolante), è l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge: la legge è uguale per tutti i cittadini senza alcuna eccezione o discriminazione.
L’uguaglianza sostanziale o in senso sostanziale che è prevista da una norma programmatica (cioè non immediatamente vincolante), consiste nell’impiego di garantire pari opportunità a tutti i cittadini, rimuovendo gli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.

DIRITTI DI LIBERTA’: la Costituzione disciplina in modo analitico alcuni diritti di libertà che, in genere, possono essere soggetti a limitazioni soltanto nei casi previsti dalla legge (riserva di legge) e in seguito a un provvedimento motivato dell’autorità giudiziaria (riserva di giurisdizione).

Libertà personale: consiste nella libertà da coercizioni fisiche o psichiche.
L’autorità di pubblica sicurezza può procedere all’arresto in flagranza o al fermo di polizia di una persona, se vi è pericolo di fuga, ma il provvedimento (contro il quale è possibile ricorrere al tribunale della libertà) è soggetto alla comunicazione entro 48 ore alla autorità giudiziaria e alla convalida della autorità giudiziaria entro 48 ore dalla comunicazione.
La custodia cautelare o carcerazione preventiva prima della condanna definitiva è ammessa soltanto per i reati più gravi e nei limiti massimi previsti dalla legge.

Libertà di domicilio: consiste nella libertà da indebite ingerenze nella propria vita privata. Le autorità di pubblica sicurezza può procedere a perquisizioni, ispezioni e sequestri negli stessi limiti previsti per la libertà personale.

Libertà delle comunicazioni: consiste nella libertà di muoversi e di stabilire la propria residenza in qualsiasi parte del territorio dello Stato.
In materia di libertà delle comunicazione non sono ammessi provvedimenti provvisori da parte della autorità di pubblica sicurezza.

Libertà di circolazione e di soggiorno: consiste nella libertà di muoversi e di stabilire la propria residenza in qualsiasi parte del territorio dello Stato.
La libertà in esame, che viene riconosciuta in linea di principio soltanto ai cittadini italiani (per gli stranieri e per gli apolidi possono essere previste delle limitazioni), può essere oggetto di limitazioni soltanto in via generale e per motivi sanitari e di sicurezza.

Libertà religiosa: consiste nel diritto di avere o di non avere una fede religiosa, nel diritto di professare la fede anche in pubblico e nel diritto di praticare il culto, a condizione che non si tratti di riti contrari al buon costume.
La libertà religiosa comprende anche le confessioni religiose, che la Costituzione dichiara ugualmente libere davanti alla legge.
I rapporti tra lo Stato e la Chiesa cattolica sono disciplinati in modo bilaterale sulla base dei Patti Lateranensi , la cui eventuale modificazione in modo unilaterale, cioè soltanto da parte dello Stato italiano richiede una legge di revisione costituzionale.
I rapporti tra lo Stato e le confessioni non cattoliche sono disciplinate in modo unilaterale con una legge dello Stato italiano, previa intesa con le confessioni.

Libertà di manifestazione del pensiero: consiste nella libertà di esprimere la propria opinione con qualsiasi mezzo, salvo il limite costituito dal buon costume e dalla tutela di altri valori costituzionalmente garantiti.
La libertà di opinione comprende anche la libertà di informazione, in quanto:
- la stampa non può essere sottoposta a una autorizzazione preventiva o censura, ma soltanto a sequestro nei casi previsti dalla legge;
- la stampa e la radiotelevisione sono sottoposte a norme dirette a evitare la concentrazione della proprietà e a garantire la pluralità della informazione.

RAPPORTI ECONOMICI E SOCIALI

La Costituzione stabilisce i principi fondamentali in materia di rapporti economici e sociali.

RAPPORTI SOCIALI
La disciplina dei rapporti sociali riguarda la famiglia, la salute, la cultura e l’istruzione.

La famiglia viene riconosciuta e tutelata come società naturale fondata sul matrimonio (cosiddetta famiglia legittima, distinta dalla famiglia naturale o di fatto) e sulla uguaglianza morale e giuridica dei coniugi tra loro e nei confronti dei figli.

La salute viene tutelata dalla Costituzione come diritto fondamentale dell’individuo e come interesse della collettività. In particolare:
- lo Stato deve garantire le cure mediche gratuite per le persone indigenti;
- i trattamenti sanitari obbligatori possono essere imposti soltanto nei casi previsti dalla legge e nel rispetto della persona e della dignità umana.

La cultura è libera in tutte le sue manifestazioni (arte, scienza e insegnamento).
Per quanto riguarda la scuola, è prevista una scuola dell’obbligo, uguale per tutti, per almeno otto anni; lo Stato inoltre deve intervenire con aiuti economici per consentire alle persone capaci e meritevoli di continuare gli studi.

RAPPORTI ECONOMICI
In materia di rapporti economici la Costituzione riconosce e tutela sia il lavoro (come diritto e come dovere), considerato un valore fondamentale della società, sia i lavoratori, considerati la parte economicamente e socialmente più debole.
Inoltre la Costituzione afferma alcuni importanti principi in materia di attività economica (prevedendo un sistema a economia mista) e di proprietà privata, disponendo che:
- la proprietà dei mezzi di produzione può essere pubblica o privata;
- l’attività economica privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o con altri calori costituzionalmente garantiti (come la sicurezza, la libertà e la dignità umana);
- la proprietà privata viene riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale.

DOVERI DEI CITTADINI
La Costituzione disciplina i doveri fondamentali dei cittadini.
I doveri dei cittadini, che sono coperti da una riserva di legge sono:
- la difesa della patria, che costituisce un dovere”sacro” per tutti i cittadini e riguarda, in particolare, il servizio militare;
- il dovere di concorrere alle spese pubbliche in base alla propria capacità contributiva e a un sistema tributario prevalentemente progressiva;
- la fedeltà alla Repubblica e l’osservanza della Costituzione, con l’obbligo di prestare il giuramento nei casi previsti dalla legge.

La divisione dell'Europa e del Mondo e la Guerra fredda

di Serena Di Giovanni

S’innalza la “cortina di ferro”

Dopo il 1945 i rapporti tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti divennero sempre più tesi. La collaborazione che era durata finché c’era la necessità di combattere il nemico, la Germania hitleriana, non resse di fronte alla necessità di costruire in futuro di pace e di stabilità per il mondo del dopoguerra. Nel marzo 1946 Churchill disse che una “cortina di ferro” si stava stendendo in Europa tra i paesi dell’Est e i Paesi dell’Ovest. L’ unione Sovietica stava infatti trasformando i Paesi che l’Armata rossa aveva raggiunto nella sua marcia verso Berlino in Stati satelliti, in repubbliche democratiche rette da governi graditi a Mosca che sempre più si ispiravano al comunismo.

Il colpo di Stato a Praga

La carta politica europea venne tracciata dai vincitori sulla base della dislocazione dei loro eserciti al momento della pace. La Cecoslovacchia, nata dopo la fine della Prima guerra mondiale dell’unione di alcune regioni che avevano fatto parte dell’Impero austro-ungarico, era stata occupata dai nazisti sin dal 1938, dopo i celebri accordi di Monaco.
Nel maggio del 1948 erano previste nuove elezioni politiche. Ma in febbraio i comunisti attuarono un colpo di Stato in seguito al quale venne instaurata una Repubblica democratica popolare, sul modello dell’Unione Sovietica.

Il blocco di Berlino

Dopo la Conferenza di Potsdam la città di Berlino era stata divisa in quattro settori, controllati ciascuno da una delle potenze vincitrici; era però interamente situata nel settore della germania controllato dall’Unione Sovietica. Stalin decise un irrigidimento della questione tedesca e attuò il blocco del settore ovest di Berlino, chiudendo agli Occidentali ogni via di accesso con l’intento di indurli ad abbandonare la città. Tra il giugno del 1948 e il maggio del 1949 Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti decisero di fare la “salvezza” di Berlino una questione fondamentale, e rifornirono la città attraverso un gigantesco ponte aereo.

Germania federale e Repubblica democratica tedesca

Nel 1949 i paesi occidentali diedero vita alla Repubblica federale tedesca, uno stato federale fondato su un sistema politico di tipo occidentale basato su libere elezioni, in cui il capo del governo è responsabile di fronte al Parlamento eletto a suffragio universale;
Pochi mesi dopo i Sovietici istituirono la Repubblica democratica tedesca, un secondo Stato tedesco basato sui principi economico-politici dello stalinismo.
Questa divisione della Germania sarebbe durata fino al 1989.
Nel 1961, di fronte ai numerosi tentativi di fuga nel settore occidentale da parte di cittadini tedesco-orientali,i dirigenti comunisti fecero costruire un mero di fatto invalicabile tra le due zone della città: il muro di Berlino.




La carta politica d’Europa del 1949

Le repubbliche baltiche persero la loro indigenza ed entrarono a far parte dell’ Unione Sovietica.
I confini della Polonia e della Cecoslovacchia vennero ridisegnati: furono annesse all’Unione Sovietica ampie regioni che erano appartenute alla Polonia.
Nascono due Germanie ma la divisione della Germania non fu mai accettata dai Tedeschi.

La situazione del Balcani

Quanto alla Jugoslavia si era liberata da sola dall’occupazione nazifascista sotto la guida dei gruppi partigiani di Tito, e il suo territorio non era stato occupato né dagli eserciti alleati né dall’Armata rossa. Tito diede vita a un regime socialista che non era tuttavia legato a Mosca, e la Jugoslavia non poteva quindi essere considerata parte del blocco sovietico. Per alcuni decenni nel secondo dopoguerra, Tito sarà una delle personalità internazionali più importanti e darà vita a una politica estera indipendente.

La “ guerra fredda” e la divisione del Mondo

La formula “guerra fredda” indica in estrema sintesi lo stato dei rapporti politico-militari tra le due superpotenza tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Ottanta:
 ragioni ideologiche i due sistemi politici, sociali ed economici del tutto incompatibili.
 ragioni politiche, aspirando entrambi a estendere il controllo che esercitavano sul resto del mondo.
Stati Uniti e Unione Sovietica non combatterono mai direttamente, ma armarono, istituirono, finanziarono e provocarono colpi di stato per evitare che il controllo di un territorio cadesse nelle mani della potenza avversaria.

Il piano Marshall

Nel 1947 Marshall invitò i paesi europei a presentare dei piani di ricostruzione economica che gli Stati Uniti potessero finanziare. L’ invito era rivolto a tutti i Paesi Europei, ma soltanto sedici nazioni del blocco occidentale parteciparono alla Conferenza di Parigi. Il piano Marshall divenne quindi uno strumento di contenimento dell’espansionismo sovietico in Europea. Il piano Marshall, i cui aiuti affluirono in Europa fino al 1952, consenti in effetti la ricostruzione nei Paesi semidistrutti dalla guerra e creò le premesse per lo sviluppo economico degli anni Cinquanta.

Nato e Patto di Varsavia

Questo legame venne ufficializzato nel 1949 con la nascita di un’ alleanza militare difensiva denominata Patto Atlantico o Nato, struttura politico-militare molto complessa che dalla fine degli anni Quaranta in poi riunisce in un unico dispositivo militare le forze armate degli Stati Uniti, del Canada e dei Paesi dell’ Europa occidentale.
E’ stata fino al 1989 la struttura portante del sistema difensivo europeo nei confronti dell’Unione Sovietica. Nel 1955 l’Unione Sovietica rispose all’iniziativa statunitense promuovendo il patto di Varsavia, un‘analoga struttura politico-militare tra i Paesi dell’Est e l’Unione Sovietica

THE BRITISH PARLIAMENT

di Brizi Fabio

The Parliament of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland is the supreme legislative body in the United Kingdom.
It is headed by the Monarch, who is the official Head of State.
The parliament is situated in Westminster Palace in London and it has different functions such as pass low, provide the means of carrying on the work of government, scrutinise government policy and administration including proposals of expenditure and debate the major issues of the day.

The parliament is bicameral, with an upper house, the House of Lords, and a lower house, the House of Commons.
The House of Commons is formed of 659 elected Members of Parliament, they are elected by the people of the UK.
The House of Lords, instead, is formed of 92 hereditary peers, about 500 life peers, 27 Law Lords and 26 Lords Spiritual.

La Prima Guerra Mondiale

Di Maggio & Palaia


A Sarajevo, in Bosnia, il 28 giugno del 1914 viene ucciso in un attentato terroristico l’erede al trono austriaco, con la moglie. A ucciderlo fu uno studente membro di un’associazione nazionalista serba e questo offrì l’occasione al governo austriaco di lanciare un ultimatum alla Serbia e, una volta scaduti i termini, di dichiarare la guerra. Il sistema delle alleanze europee coinvolse nel giro di pochi giorni tutte le grandi potenze nel conflitto, che tutti ritenevano sarebbe stato rapido e di movimento, sul modello delle guerre ottocentesche, e che invece si trasformò ben presto in una lunga guerra di posizione.
L’episodio di Sarajevo fu solo scatenante, le cause profonde erano altre. Tra esse, ve ne sono alcune importanti da un punto di vista politico: il conflitto tra Germania e Francia per il possesso dell’Alsazia e della Lorena e il predominio in Europa; il confronto sui mari tra l’Inghilterra e la Germania; le tensioni tra l’Austria e la Russia a proposito dei Balcani; e molte altre tensioni minori che continuavano ad addensarsi da decenni.
Tra le cause economiche va innanzi tutto ricordato il fatto che il capitalismo monopolistico poneva enormi risorse nelle mani di poche aziende, che agivano in condizioni di monopolio ed erano in grado di condizionare i governi; questo fatto, unito a un nazionalismo sempre più esasperato, portò a una volontà di guerra per ragioni di predominio economico. A questo va aggiunto il fatto che molti pensavano alla guerra come a un’occasione per liberare energie, nell’ottica di un darwinismo sociale e politico che si legava alla chiusura nazionalista e militarista.
Nei primi giorni della guerra, la Germania decise un attacco a fondo contro la Francia e Parigi violano la neutralità del Belgio (piano Schlieffen); la resistenza belga consentì però ai Francesi di ripiegare sulla Marna, bloccando l’avanzata tedesca. Intanto sul fronte orientale l’attacco russo veniva fermato da Tedeschi con le battaglie di Tannenberg e del laghi Masuti. La guerra di movimento si stava trasformando in guerra di posizione e le risorse di tutti gli Stati vennero da allora convogliate verso la vittoria finale.
Nel 1914 l’Italia scelse di non entrare in guerra e nel Paese si aprì di un dibattito tra gli intervenisti (il re, il governo di Salandra, i circoli militari e industriali, i gruppi politici della destra nazionalista e pochi altri) e gli anti-intervenisti (in generale il mondo politico e sociale, Giolitti compreso, i cattolici, i socialisti, e così via). Nell’aprile del 1915 il re il governo firmarono però, all’insaputa dello stesso Parlamento, il Patto di Londra, con cui l’Italia si impegnava a entrare in guerra entro un mese. Sfruttando la propaganda nazionalista e gli infiammati discorsi di D’Annunzio, i maggio si giunse all’ingresso in guerra, con una sostanziale abdicazione del Parlamento ai suoi poteri.
L’ingresso in guerra dell’Italia determinò l’apertura di un fronte sulle Alpi, che cedette all’improvviso nel 1917 a Caporetto sotto un massiccio attacco austriaco. L’Italia comunque resistette, ricomponendo la linea di difesa sul Piave. Sul fronte occidentale si susseguivano intanto battaglie combattute da milioni di uomini con milioni di morti, senza che si intravedesse uno sbocco al conflitto. La decisione di combattere una guerra totale portò la Germania a colpir importanti interessi degli Stati Uniti, che decisero perciò per l’ingresso in guerra; il presidente americano Wilson enunciò nel gennaio 1918 il programma in 14 punti, che prevedeva l’autodeterminazione dei popoli alla fine del conflitto.
All’inizio del 1918 la Russia, travolta dalla crisi interna e nel pieno delle vicende rivoluzionarie (Rivoluzione d’ottobre), uscì dalla guerra firmando la pace d Brest-Litovsk. Questo consentì alla Germania un attacco massiccio sul fronte occidentale, che tuttavia fallì; all’arrivo delle truppe americane, gli Alleati furono in grado di contrattaccare e alla fine del 1918 gli Imperi centrali crollarono. Una serie di rivoluzioni interne portò alla nascita di repubbliche sia nelle terre dell’Impero austro-ungarico sia in Germania.
Con una lunga serie di trattati – stilati a Parigi nel corso di una Conferenza di pace tenutasi tra il 1919 e gli anni successivi – imposti dai vincitori ai vinti, la guerra ebbe fine e la carta politica d’Europa ne risultò profondamente modificata: l’Alsazia e la Lorena tornarono alla Francia e la Germania si vide costretta a pagare un enorme debito di guerra ed accettare la completa smobilitazione delle sue forze armate, oltre alla perdita di tutte le sue colonie varie clausole minori;
al posto dell’Impero austro-ungarico e dell’Impero ottomano nacquero una lunga serie di Repubbliche indipendenti, mentre il Medio Oriente venne spartito tra Inghilterra e Francia. L’Italia ottenne il Trentino Alto Adige e , dopo lunghe e complessive trattative, anche Trieste, ma la questione adriatica rimase irrisolta ancora per molti anni.

The symbols of the EU

Di Serena Di Giovanni

- FLAG

The flag adopted by the council of Europe has been used as the European union flag since 1986.
It consists of a circle of twelve gold stars on a blue background (twelve being the number that represents perfection and completeness).





- EURO
The euro has adopted in 12 member states and enter in to circulation on 1st January 2002 and is the European single currency. Britain, Denmark and Sweden have chosen not to join.










- ANTHEM

The European anthem is " Ode to Joy", adapted from the final movement of Beethoven’ s 9th symphony and it was adopted by the council of the Europe in 1972 and has been used since 1986.







- EUROPEAN DAY

On May 9th 1950, Robert Schuman presented his proposal on the creation of an organised Europe, indispensable to the maintenance of peaceful relations. This proposal, know as the ‘Schuman declaration’, is considered to be beginning of the creation of what is now the European symbol (Europe Day), the occasion for activities and festivities that bring Europe closer to its citizens and peoples of the Union closer to one another.

LA CORTE COSTITUZIONALE

di Simone Bagnato




In base all'art. 134 della Costituzione, la Corte costituzionale giudica:• sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge, dello Stato e delle regioni,
• sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra Regioni
• sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione.
• sull' ammissibilità delle richieste di referendum abrogativo (introdotta con la legge costituzionale n. 1 dell'11 marzo 1953).


L'art. 135 comma 1 della Costituzione afferma che «la Corte costituzionale è composta di quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative»


La nomina da parte del capo dello Stato è sicuramente un atto presidenziale in senso stretto per il quale è prevista la controfirma del presidente del Consiglio dei ministri, che può essere negata nel caso di mancanza dei requisiti nei candidati o per gravi ragioni di opportunità. Quindi il contenuto del decreto è deciso autonomamente dal presidente della Repubblica, e la controfirma ha solo lo scopo di certificare la regolarità del procedimento seguito.
L’elezione ad opera del parlamento in seduta comune avviene a scrutinio segreto e con la maggioranza dei due terzi dei componenti dell’assemblea. Per gli scrutini successivi al terzo è sufficiente la maggioranza dei tre quinti.
L’elezione da parte della magistratura avviene con una maggioranza assoluta dei componenti del collegio e in mancanza, in seconda votazione a maggioranza relativa con ballottaggio fra i candidati, in numero doppio di quelli da eleggere, più votati. I giudici sono scelti tra magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinarie ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni di esercizio.
Il giudice così nominato resta in carica nove anni (decorrenti dal giuramento), alla scadenza dei quali cessa dalla carica e dall'esercizio delle funzioni.
Il presidente della Corte costituzionale


La Corte elegge tra i suoi componenti il presidente, una delle più alte cariche dello stato, che rimane in carica tre anni ed è rieleggibile (salvo i termini di scadenza novennali dall'ufficio di giudice). E' prassi invalsa che il presidente venga scelto fra i giudici che stanno concludendo il mandato, in modo da garantire una certa mobilità della carica.


Le decisioni della Corte
Le decisioni della Corte costituzionale assumono la forma delle decisioni giurisdizionali tipiche: sentenze (decisioni di merito), ordinanze (decisioni processuali), decreti (decisioni procedurali). Posta la modesta rilevanza esterna dei decreti, si può quindi affermare che le pronunce della Corte si possano distinguere in due categorie: le sentenze di accoglimento e le decisioni di rigetto (siano esse di merito o processuali).

The Advantages of being European

Di Giulia D'Ambrosio



* Freedom to Travel

Europeans can travel wherever they want in most of the European Union countries without carrying a passport and without being stopped for checks at the borders.





* A Bigger Market

Europeans can buy anything in any EU countries and take it to another EU country without paying customs duties.
They can also deposit their money in a bank in any member country and banks can establish branches anywhere inside the EU.




* More Study and Work Opportunities

EU citizens can study in any of the EU member countries. Programmes, such as Erasmus, give young people an opportunity to continue their studies and personal development in another EU country.
Work barriers have also been removed. For example doctors, architects and other professionals can practise in the country of their choice.





* Health protection and Security


EU citizens who have an accident or are ill in any country inside the EU can receive free medical care or reimbursement in their home country.

THE USA

di Maurizio Angelo Volpe

The USA is a federal republic. The government in divided into three separate groups: the Federal Government, the State government and Local Government. The Federal government based in WC decides questions regarding the whole country such as relationships with the other countries, national defence, citizenship and finance.
The American constitution divides the power of the Federal Government into three branches: the executive, headed by the President; the Legislative, headed by both House of Congress(the Senate, the House of Representatives) and the Judicial which is headed by the Supreme Court.
The USA is a presidential system where the powers are separate: the executive and the legislature cannot hold office in both branches. Each branch serves as a check on the actions of the other.
Other governmental activities are the responsibility of the individual States. Each State has its own government with a governor at its head and its own constitution and law(e.g. death penalty)
Within each State there are countries, townships, cities and village, each with its own elected Local Government which provides local services.

The American Constitution
The US Constitution is the oldest written document, it adopted in 1790.
The Constitution has two main sections: the document and the amendments. The document has never been changed, it list because the Constitution was written and specifies the basic form of government and outlines the powers and duties of each federal branch ok government, along with other powers and duties belonging to the states. The Constitution limits the role of each branch to prevent any one branch to gaining undue power.
Amendments have been added to the Constitution to guarantee specific rights and to solve problems. At the present there are 27 amendments and more can be added, for this reason is called ‘a living document’. It is able to adapt to changing situations.
The Constitution is called ‘supreme law’ because no other laws may contradict any of its principles and no person or government is exempt from following it.

The President of the USA
He/she is the chief executive of the Federal Government and is elected by the people.
According to the Constitution all natural-born citizens of the USA who have lived in the country for at least 14 years and are 35 or over, may run for president. Presidential elections occur every four years and each president may not serve more than two terms. Political parties chose the candidates in the months before the General Election. The major political parties are the Democratic and the Republican Parties.

The New President is inaugurated on January 20 and receives his powers from the Constitution and the Congress, he can put forward people as Ambassadors, Justices of the Supreme Court and other high Government Officials but the Senate, however, can vote to reject his suggestions.


AZIENDA ed E-BUSINESS

° Evoluzione dell’azienda
Dal 1995 in poi la combinazione delle tecnologie di comunicazione, l’aumento della potenza di calcolo e della capacità di memorizzazione hanno favorito non solo uno sviluppo di tutte le precedenti tecnologie, ma soprattutto un loro sfruttamento integrato che sta permettendo di automatizzare tutte le attività aziendali.
Basti pensare che l’utilizzo di Internet dal 1965 al 1995 era limitato a pochi utenti, che la posta elettronica, già esistente negli anni’70, era limitata all’invio e alla ricezione dei messaggi (senza allegati) e poteva collegare solo poche persone dotate di terminali.

Attualmente le ICT hanno un altissimo potenziale, non solo per migliorare efficacia ed efficienza dei processi aziendali ma anche per influenzare cambiamenti radicali nell’offerta di prodotti e servizi e nella strategia.

° E-Business
Si riferisce genericamente a tutte le attività di interesse economico che possono svolgersi attraverso Internet e altre reti telematiche.
Lo sviluppo delle reti e la maggiore diffusione di Internet, tanto nell’industria quanto tra i semplici cittadini, hanno portato le aziende a rivedere ed estendere il proprio modo di operare dal punto di vista informatico.
Le applicazioni di E-Business hanno permesso di rivoluzionare i modelli strategici e operativi delle aziende e hanno modificato profondamente il comportamento delle persone coinvolte nei diversi ruoli aziendali quanto le relazioni tra l’azienda e i suoi clienti, fornitori e partner.
Con l’avvento di Internet è cambiato anche il modo di lavorare. Le distanze, infatti, si sono in certi casi ridotte e perciò non è più tanto importante dove un’attività è svolta, inoltre anche il tempo si è spesso ridotto poiché vi è la possibilità di interagire istantaneamente 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana.

° Intranet
Quando su una rete aziendale locale vengono impiegati i protocolli Internet, senza però aprirla completamente al resto del mondo, si parla di Intranet.
La caratteristica di Intranet consiste nella limitazione dell’accesso ai siti aziendali (attraverso apparecchiature e software particolari detti firewall) alle sole persone abilitate (personale dipendente ed altri equiparati secondo regole aziendali).
Di particolare interesse sono le applicazioni che, attraverso una intranet, permettono l’accesso a datawarehouse per il controllo direzionale (EIS) e il supporto decisionale (DSS), applicazioni di controllo del workflow o di esecuzione di transazioni sul sistema informativo aziendale, alla condivisione di documenti e di informazioni per il lavoro collaborativo di gruppo (groupware) e per una migliore gestione della conoscenza (knowledge management).

° Extranet
Per le extranet vengono usati gli stessi protocolli di Internet. Ciò che distingue un’extranet da un’intranet è l’abilitazione di accedere a certe informazioni e applicazioni presenti nell’intranet aziendale, anche per eseguire transazioni complesse delicate.
Le applicazioni aziendali vengono organizzate in:
° Front-Office, è costituito da un insieme di servizi di collegamento con il mondo esterno all’azienda, dedicati essenzialmente a raccogliere e fornire informazioni.
Il collegamento tramite operatore può avvenire attraverso un call-center oppure attraverso il sito web dell’azienda ad accesso libero per visualizzare informazioni pubbliche o ad accesso controllato tramite user-id e password, per fornire dati e informazioni personalizzate.
° Back-Office, è costituito dall’insieme dei sistemi informativi aziendali e dalle applicazioni di rete gestite dai Web server aziendali.
° Middle-System, è l’anello di collegamento tra l’esterno (front-office) e i sistemi interni all’azienda (back-office). In esso si situano i sistemi di Datawarehouse, finalizzati alla veloce interrogazione dei dati del back-office e all’applicazione di modelli di analisi e previsione (data-mining).

° Il Controllo Direzionale
Per facilitare la comunicazione tra i ruoli e il conseguente coordinamento dei processi aziendali esistono appositi strumenti informatici, descritti qui di seguito:
° Datawarehouse, è progettato per avere a disposizione informazioni di sintesi e di dettaglio estratte dalle diverse basi di dati aziendali e organizzate in modo da facilitarne la ricerca e l’inclusione in modelli decisionali.
I dati vengono inseriti in modo programmato tramite i sistemi informativi aziendali nel datawarehouse, ai quali si può accedere attraverso maschere e applicazioni di ricerca, visualizzazione, esportazione e stampa.
° Data Mining, sta assumendo il ruolo di interprete dei comportamenti aziendali per estrapolarli nel tempo e per aiutare quindi a prendere più corrette decisioni.
° DSS (Decision Support System), sono applicazioni costituite da un’interfaccia utente adatta per gestire un insieme di modelli e metodi e opportune basi di dati.
° EIS (Executive Information System), è uno strumento che fornisce l’accesso ad informazioni rilevanti e utili secondo modalità semplici e tempestive di navigazione tra livelli diversi di sintesi e dettaglio.
Attraverso l’elaborazione dei dati, l’EIS permette di calcolare indicatori e report di controllo direzionale ed operativo.

° Applicazioni di E-Business
° CRM (Customer Relationship Management) significa gestire la relazione con il cliente allo scopo di:
- aumentare i livelli di soddisfazione del cliente;
- utilizzare i dati relativi al cliente per aumentare le vendite;
- aumentare la qualità dei dati relativi al cliente;
- approfondire la conoscenza del cliente;
- automatizzare le relazioni con applicazioni integrate tra loro e con il sistema informativo aziendale.

Il CRM è quindi un sistema di applicazioni per acquisire dall’esterno, attraverso i contatti e dall’interno, attraverso le transazioni che il cliente attiva con l’azienda una quantità finalizzata e organizzata di dati da utilizzare sia in tempo reale per rispondere ai quesiti che in tempi differiti per organizzare azioni promozionali mirate per specifici gruppi o comunità fino all’azione personalizzata sul singolo cliente.

° SCM (Supply Chain Management) rappresenta la gestione del collegamento logistico strategico tra consumatore finale e i fornitori. La SCM è la sequenza di funzioni necessaria ad accettare l’ordine dei clienti, produrre il prodotto richiesto e consegnarlo. Inoltre esso è il processo che ottimizza le attività interne di un’azienda e le sue interazioni con fornitori e clienti.

° CALL CENTER è un servizio che centralizza le chiamate in ricezione e gestisce quelle in uscita con integrazione verso il sistema informativo e i database aziendali.
Ad un Call Center sono normalmente necessarie due strutture di gestione delle chiamate:
- una costituita da operatori che rispondono in tempo reale o differito ai clienti;
- l’altra costituita da applicativi software di accesso e visualizzazione di dati aziendali o di accettazione di transazioni oppure di risposta automatica a domande strutturate.

domenica 6 giugno 2010

La guerra civile spagnola

di Cuman Manuela

Nel periodo tra le due guerre si produsse una complessa situazione interna in Spagna, dove i governi democraticamente eletti si erano avvicendati al potere dopo la prima guerra mondiale alternando le vittorie delle forze di destra a quelle dei raggruppamenti di sinistra, tra i quali era presente una forte componente anarchica. La monarchia era entrata in grave crisi, ed era nata la repubblica.
Nel 1923 si ha il colpo di stato con Miguel Primo de Rivera .
Nel 1931 le Cortes (formato da clero, nobiltà e terzo stato) e proclamano la Repubblica.
Dopo un duro confronto con le destre che negli ultimi due anni erano state al potere, le elezioni del 1936 furono vinte dal Fronte popolare, il raggruppamento delle sinistre. Il generale Francisco Franco, al comando di truppe fedele alle destre, avviò un intervento militare che portò allo scatenarsi di una lunga guerra civile, durata dal 1936 al 1939, con molte atrocità.
Franco ebbe l’appoggio dell’italia fascista e della Germania nazista, mentre nelle forze del Fronte popolare confluirono volontari di tutta Europa riuniti nelle Brigate Internazionali. La vittoria finale del franchismo portò all’instaurarsi del regime fascista in Spagna, che sarebbe durato fino alla morte di Franco negli anni 1970.

venerdì 4 giugno 2010

Rivoluzione russa e nascita dell'Unione Sovietica

di Carotenuto Francesca
1. La Russia dopo il fallimento della riforma agraria del 1861
In Russia,dopo la sconfitta nella Guerra di Crimea,era stato compiuto un complesso tentativo di attuazione di una riforma agraria,che aveva però dato esiti insoddisfacenti. La condizione del mondo contadino,se pur liberato dalla servitù della gleba,non era migliorata e i problemi sociali si erano aggravati piuttosto che avviarsi a soluzione. Il paese comunque si era sviluppato,aveva conquistato nuove terre in Asia ed era stata costruita la ferrovia Transiberiana,completata nei primi anni del nuovo secolo.
Tra le correnti contrarie allo zarismo,va sottolineata la presenza non solo di gruppi anarchici,ma anche di gruppi che si ispiravano al populismo russo.
2. La Rivoluzione russa del 1905
Nel 1905 la Russia venne sconfitta nella guerra che l’aveva opposta al Giappone per il controllo dei mari dell’Estremo Oriente.
La disfatta pesò non poco negli ambienti militari;la marina militare russa,si era perfettamente resa conto che la ragione della sconfitta era l’arretratezza tecnologica ed economica del Paese,a fronte di una impetuosa crescita giapponese:il problema era quindi politico non militare.
La rivoluzione tuttavia non scoppiò nell’ambito della marina militare,ma a San Pietroburgo,dove ebbe inizio come una classica rivolta popolare:una manifestazione innescata dalla fame e dalle cattive condizioni di vita venne repressa con cariche di cavalleria di spietata violenza.
Il potere zarista ebbe molta difficoltà a contenere l’insurrezione,perché le tradizionali basi della società russa vennero messe in crisi dall’appoggio dei militari agli insorti;i rivoluzionari chiedevano la modernizzazione del Paese e istituzioni parlamentari che erano ormai presenti in tutta Europa.
A San Pietroburgo si era formato il primo soviet rivoluzionario,che ebbe vita breve,e il socialista Lev Trockij che lo aveva presieduto fu arrestato e riuscì fortunosamente a fuggire in esilio.
Tuttavia la rivoluzione ebbe un esito di lungo periodo:fu infatti concessa la Duma,un’assemblea rappresentativa sul modello dei Parlamentari occidentali che avrebbe dovuto affiancare,sia pure con scarsi poteri,l’azione dello zar.
La Duma ebbe però sempre vita molto stentata e non incise a fondo sulla realtà politica del Paese;non riuscì soprattutto a risolvere la ricorrente questione della riforma agraria.
Una certa importanza ebbe per esempio il Partito costituzionale democratico,espressione delle forze borghesi;rimase invece fuori legge il Partito operaio socialdemocratico russo,formatosi nell’ambito della Seconda Internazionale,che nel 1903 si era diviso in due correnti:i menscevichi(cioè i minoritari)che non ritenevano possibile attuare con successo una rivoluzione socialista in Russia data l’arretratezza del Paese e la necessità che prima si sviluppassero una moderna borghesia liberale e industriale e al classe operaia;i bolscevichi(maggioritari)guidati da Nikolaj Lenin,che ritenevano invece possibile una via russa al socialismo e diedero al partito una rigida organizzazione verticista che puntava alla massima efficienza.
3. La Rivoluzione russa del febbraio 1917
Nel corso della Prima guerra mondiale,anche in conseguenza all’andamento disastroso del conflitto,nel febbraio del 1917 scoppiò una rivoluzione in seguito alla quale lo zar dovette abbandonare il trono.
Si trattava di una rivoluzione moderata,di stampo liberale e borghese,che portò alla formazione di un governo provvisorio retto dapprima dal nobile L’vov,poi dal moderato Kerenskij. Lenin,che era a capo dei bolscevichi,ossia della corrente maggioritaria del partito socialdemocratico,rientrò in Russia già in aprile e subito enunciò le cosiddette Tesi di aprile,tra cui le parole d’ordine “Tutto il potere ai soviet” e “La terra ai contadini”,oltre alla richiesta di porre immediatamente fine alla guerra.
4. Estate e autunno del 1917
Dopo un fallito attacco a sorpresa in Galizia,mentre l’esercito russo cominciava a sfaldarsi e i Tedeschi erano ormai quasi alle porte della capitale,il generale Kornilov tentò di assumere con la forza il potere ma venne fermato dalla truppe fedeli al governo provvisorio e dall’azione decisa dei bolscevichi di Lenin,che era riparato in Finlandia dopo un fallito tentativo di insurrezione e potè così rientrare.
5. La Rivoluzione d’ottobre
In autunno i bolscevichi avevano ormai dalla loro gli operai e buona parte dell’esercito,anche se nel mondo rurale erano poco presenti;decisero quindi di passare all’azione e presero il potere alla fine di ottobre. Kerenskij dovette fuggire e si formò un Comitato rivoluzionario guidato da Lenin,che ebbe l’appoggio anche di altre forze. Si tennero egualmente le elezioni dell’Assemblea costituente,vinte dai socialrivoluzionari,ma Lenin la sciolse e impose la dittatura del proletariato e la nascita di un sistema di potere fermamente nelle mani dei comunisti.
A marzo,mentre ogni opposizione interna veniva spenta,Lenin impose la decisione che la Russia uscisse dalla guerra e firmò la pace di Brest-Litovsk,che costò al Paese la perdita di notevoli territori a ovest,tra cui l’Ucraina. Subito dopo però si formarono le cosiddette Armate bianche,forze controrivoluzionarie sia russe sia di altri Paesi,che i comunisti attaccarono guidati dal Ministro della guerra Trockij,costituendo un esercito rivoluzionario,l’Armata rossa. In una situazione di miseria e di fame venne instaurato quello che Lenin chiamo comunismo di guerra,ovvero una serie di provvedimenti con cui tutte le risorse vennero destinate alla guerra contro le Armate bianche,la proprietà provata abolita,i beni alimentari nelle campagne requisiti,e così via. La polizia politica intanto scatenava una campagna di terrore contro gli oppositori interni.

6. La NEP e la nascita dell’Unione Sovietica
Nel 1921,a guerra civile conclusa,venne varata una Nuova Politica Economica(NEP),secondo la quale i contadini poterono nuovamente accedere alla proprietà privata della terra e si ristabilirono alcune condizioni per l’economia di mercato. Venne duramente repressa una sollevazione delle truppe della fortezza di Kronstadt e si diede avvio al Comintern,una Terza Internazionale in cui il Partito comunista russo assumeva le leadership della lotta comunista nel mondo.
Dopo la morte di Lenin,avvenuta nel 1924,il potere venne gestito collegialmente per alcuni anni.
Le personalità dominanti erano quelle di Trochij e di Stalin,e fu quest’ultimo che,alla fine degli anni Venti,riuscì a prevalere.

giovedì 3 giugno 2010

Crollo Wall Street e New Ideal

Di Caterina Capitummino

CROLLO WALL STREET E NEW IDEAL

Il celebre “giovedì nero” dell’ottobre del 1929: i titoli azionari crollarono di colpo.
La crisi di Wall Street scoppiò all’improvviso, ma i suoi segni premonitori vanno individuati nel fatto che si era da tempo in presenza di una crescita dei mercati azionari non giustificata dal reale valore delle aziende quotate e l’economia statunitense era caratterizzata da una forte sovrapproduzione, per cui le merci non trovano adeguata collocazione sui mercati.
Le conseguenze furono drammatiche sia sul piano interno, con un aumento vertiginoso della disoccupazione e fallimenti a catena di banche, industrie e aziende agricole, sia sul piano internazionale, perché le economie di diversi Paesi legati agli Stati Uniti ne risentivano gravemente.
L’area che più dipendeva dall’economia americana era l’Europa. Il paese che pagò il prezzo più alto fu la Germania, che alla metà degli anni Venti era riuscita a innescare una tendenza economica positiva grazie a notevoli prestiti e investimenti provenienti da oltreoceano.
Nel 1929 era presidente americano Herbert C. Hoover, rimasto fedele ai principi del liberalismo fondato sul rispetto dell’iniziativa privata e sull’astensione dello Stato da interventi diretti in economia. Questa linea di condotta non portò ad altro che a un aggravarsi della crisi.
Nel 1932 le elezioni politiche in America furono vinte dai democratici, l’uomo che propose con successo una decisa svolta politica ai suoi concittadini fu Franklin Delano Roosevelt, che restò presidente fino al 1945.
Roosevelt proponeva invece di cambiare rotta e di avviare una stagione d'intervento statale nell’economia unito a una politica di sistematico sostegno ai salari. Il ragionamento di fondo si basava sulla constatazione che la crisi non dipendeva da errori nella capacità di produzione della ricchezza, perché si trattava di una crisi di sovrapproduzione: i problemi erano nati dalla distribuzione sociale della ricchezza. La grande massa dei cittadini aveva redditi troppo bassi, o addirittura non aveva lavoro, per consentire creazione di un mercato adeguato alle capacità produttive: occorreva quindi una politica che ridistribuisse la ricchezza. Per far questo occorreva che lo Stato potesse raccogliere, attraverso le tasse, le risorse necessarie a realizzare grandi opere pubbliche, che contribuissero a risolvere la disoccupazione. Ciò comportava:
  • Una distribuzione progressiva delle tasse sui redditi
  • L’intervento diretto dello Stato in economia
  • Il riequilibrio tra i redditi dell’industria e quelli dell’agricoltura
Gli anni di Roosevelt furono quindi caratterizzati da un forte spirito di ripresa, sorretto dalla convinzione tipicamente democratica che le risorse per uscire dalla crisi andassero ricercate nella collaborazione sociale e non nel ruolo esclusivo del mercato e dei suoi operatori.
Il complesso della politica rooseveltiana dei primi anni è passata alla storia come New Deal, un “nuovo corso” che aveva l’obiettivo di porre il Paese in nuove condizioni economiche e sociali.
Si cerca di costituire una società che risolvesse i problemi economici non accentuando, ma diminuendo la distanza sociale tra i cittadini.
Il problema della disoccupazione si risolse, di fatto, soltanto con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, quando gli Stati Uniti dovettero mettere le loro potenzialità industriali e agricole al servizio di uno sforzo militare immenso.
Dopo la crisi del 1929, il cosiddetto capitalismo monopolistico non era più in grado di condizionare le scelte politiche al punto, come era avvenuto in precedenza, che i governi erano di fatto una sua espressione; adesso era lo Stato, e il Governo in particolare, a costruire una politica economica in cui i privati si inserivano

Nuovo Ordine Internazionale: Superpotenze, Paesi vincitori, ONU

di D'Ambrosio Giulia

La conferenza di Jalta del Febbraio 1945
Tra il 4 e l’11 febbraio del 1945, mentre l’Armata rossa superava la resistenza tedesca in Polonia e puntava su Varsavia, a Jalta, sul Mar Nero, si riunirono per una conferenza internazionale al massimo livello Stalin, Churchill e Roosevelt. Dalla Conferenza di Jalta è emerso lo scenario della divisione del mondo in sfere di influenza, rispettivamente sotto l’ombrello politico, ideologico e militare della potenza statunitense o di quella sovietica. Non si giunse a una decisione definitiva riguardo alla Germania mentre l’Europa orientale Roosevelt dovette accettare generiche dichiarazioni comuni di rispetto della volontà politica dei popoli.

Il Ruolo delle Superpotenze

I Paesi alleati che si incontrarono alla Conferenza di Jalta erano gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica e la Gran Bretagna. Alla fine della Seconda guerra mondiale ad essi andava aggiunta anche la Francia.
Venne rispettata la consuetudine che assegnava un ruolo paritario alle potenze vincitrici, anche se i quattro Paesi non erano affatto su un piano di eguaglianza e di equilibrio delle forze, perché due di essi, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, erano di gran lunga i più forti.
Due soli Paesi, quindi, avevano la forza militare ed economica per imporre un nuovo ordine mondiale.

L’Unione Sovietica (URSS)
L’Unione Sovietica era un Paese comunista che stava vivendo l’esperienza staliniana, caratterizzata da una forma molto rigida di totalitarismo. Il suo sistema economico non solo non prevedeva, ma combatteva duramente ogni forma di proprietà privata e di iniziativa imprenditoriale non sottoposta al controllo delle Stato.
Era un sistema che puntava a un forte egualitarismo economico e alla creazione di una società socialista.
L’Unione Sovietica, secondo l’internazionalismo tipico della visione di Marx, aspirava ad una rivoluzione comunista mondiale e basava la propria visione politica ed economica sulla convinzione marxiana dell’ineluttabilità del crollo dei sistemi capitalistici.

Gli Stati Uniti d’America (USA)
Gli Stati Uniti erano invece un Paese che aveva fatto dell’iniziativa privata la propria bandiera, che difendeva la proprietà privata e la libertà d’impresa persino dalle eccessive ingerenze dello Stato, ed era retto da un sistema politico che si ispirava ai principi della democrazia liberale.
Non soltanto ammetteva il dissenso interno, ma lo sorreggeva con ogni forma di libertà di parola e di stampa, di movimento delle persone e delle merci. Il suo sistema economico e la sua struttura politica si contrapponevano quindi su ogni punto al sistema sovietico. Al contrario di quanto avveniva nell’URSS, la struttura interna dello Stato rispettava la divisione dei poteri e bilanciava un potere con l’altro.

Gran Bretagna, Francia, Europa Occidentale
Un dato era chiaro: nonostante il fatto che la Gran Bretagna avesse retto il peso della guerra al nazifascismo in Europa Occidentale, nel Mediterraneo e in Africa e ne fosse uscita vittoriosa, non aveva più alcuna possibilità di sostenere quel ruolo planetario che aveva recitato per oltre un secolo e con lei la Francia e qualsiasi altro Paese europeo. Dopo due guerre mondiali e un ventennio caratterizzato del fascismo e dal nazismo, era l’Europa nel suo complesso ad avere perso il proprio primato nel mondo.

La Questione Tedesca
Tra luglio e agosto del 1945 si tenne a Potsdam una conferenza tra le potenze vincitrici in cui si discusse del futuro della Germania.
Il clima in questo Paese era pesantissimo per molte ragioni:
- era semidistrutto e gran parte della popolazione era senza casa, mentre un esercito di milioni di uomini rientrava nella vita civile in una condizione di crollo;
- non esisteva più alcuna forma di Stato ne di organizzazione amministrativa, e il Paese dipendeva interamente dai vari eserciti di occupazione che controllavano ogni cosa;
Al loro arrivo gli Alleati avevano scoperto i campi di concentramento.
A Potsdam si prese la decisione di non dar vita per il momento a nessuno Stato tedesco e di mantenere un regime di occupazione dividendo il territorio in quattro zone, controllate ciascuna da uno dei Paesi vincitori.

Il Processo di Norimberga
Alla fine dell’anno si apri a Norimberga un processo contro 24 capi nazisti accusati non solo di crimini di guerra, ma anche di crimini contro l’umanità.
I nazisti avevano compiuto crimini che agli occhi dei vincitori apparivano eticamente e non solo giuridicamente perpetrati contro l’umanità.
Il processo si concluse nell’ottobre del 1946 con dodici condanne a morte e altre pene.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)
La creazione di un organismo internazionale che riprendeva su basi nuove l’idea della Società delle Nazioni: è l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), che dal 1952 ha sede a New York.
L’ONU venne formalmente istituita dai rappresentanti di cinquanta Paesi con la Conferenza di San Francisco del giugno del 1945, e negli anni successivi quasi tutti gli Stati del mondo vi avrebbero aderito. Nacque da un accordo tra le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, ma con l’obbiettivo del superamento delle divisioni e soprattutto del superamento della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
Non è questo, però, l’organo principale ai fini del mantenimento della pace, perché le decisioni politiche più importanti sono affidate al Consiglio di Sicurezza, composto da quindici membri:
- dieci, sono eletti ogni due anni, a rotazione, tra i Paesi membri dell’Assemblea;
- cinque sono i seggi permanenti, attribuiti agli Stati Uniti, Gran Bretagna, alla Francia e alla Cina.
E’ di fondamentale importanza il fatto che i cinque membri permanenti hanno il diritto di veto, e quindi il voto contrario anche di uno solo di loro impedisce ogni deliberazione.
Nel 1948 l’ONU ha approvato la celebre Dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo.

FUNZIONE LEGISLATIVA ORDINARIA

di D'ambrosio Giulia

La funzione più importante attribuita al parlamento è la funzione legislativa, cioè la produzione delle leggi che secondo la costituzione è attribuita alle due Camere.
La formazione delle leggi ordinarie avviene seguendo un procedimento o iter legislativo particolare, che comprende le seguenti fasi:
1. l’iniziativa
2. la discussione e l’approvazione
3. la promulgazione
4. la pubblicazione
5. l’entrata in vigore

PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE

Quando la proposta viene presentata a una delle due camere, deve contenere il testo della legge suddiviso in articoli e una relazione di accompagnamento, nella quale devono essere spiegati i motivi e gli obiettivi del provvedimento legislativo che viene richiesto al Parlamento.
In base alla nostra costituzione l’iniziativa legislativa è riconosciuta soltanto al Governo, a ciascun membro delle Camere e ad altri organi o enti indicati espressamente da una legge costituzionale, oppure può essere esercitata anche direttamente dal popolo.

DISCUSSIONE E APPROVAZIONE

Il Presidente della Camera al quale è stata presentata una proposta di legge provvede all’assegnazione della proposta alla commissione o alle commissioni parlamentari competenti per materia.
L’esame e l’approvazione di una proposta di legge da parte di una Camera possono avvenire seguendo una PROCEDURA ORDINARIA o PROCEDURA SPECIALE.

PROCEDURA ORDINARIA
- La proposta di legge presentata alla Camera dei deputati o al Senato viene assegnata a una commissione parlamentare in sede referente.
- La commissione referente svolge soltanto un’attività preparatoria, in quanto esamina il progetto di legge, propone eventuali modifiche al testo e poi lo trasmette alla camera con una relazione.
- L’assemblea procede alla discussione sulle linee generali della proposta di legge, dopo aver sentito l’esposizione del relatore o dei relatori nominati dalla commissione, e alla discussione e votazione sui singoli articoli.
- Durante la discussione parlamentare i membri della Camera o il Governo possono presentare degli emendamenti, cioè delle proposte di modifiche o aggiunte al progetto di legge originale, che devono essere votati prima del testo dell’articolo a cui si riferiscono.
Conclusa la votazione sui singoli articoli, i presidenti dei gruppi parlamentari pronunciano la dichiarazione di voto e, subito dopo, l’assemblea procede alla votazione finale sul progetto di legge nel suo complesso.
- Una proposta di legge è approvata se, al momento della votazione, è presente in aula la maggioranza dei componenti della Camera (quorum costitutivo) e se vota a favore la maggioranza dei presenti (quorum deliberativo).
- Se nella votazione finale non si raggiunge la maggioranza richiesta dalla Costituzione, il procedimento legislativo si arresta; se la proposta di legge viene approvata, invece, il Presidente della Camera, deve disporne la trasmissione all’altra Camera, dove seguirà il medesimo procedimento ordinario o un procedimento diverso.
Se la seconda Camera respinge la proposta di legge, il procedimento legislativo si interrompe e, in base ai regolamenti parlamentari, il medesimo progetto di legge non può essere rappresentato prima dei sei mesi; se al contrario anche la seconda Camera approva la proposta di legge, si possono verificare due situazioni diverse:
 se vengono introdotti uno o più emendamenti, il progetto di legge modificato dalla seconda Camera deve tornare alla prima Camera, che può approvarlo senza modifiche (e in questo caso la proposta di legge deve ritornare alla seconda Camera, cosiddetta navetta o spola parlamentare, e cosi via fino a quando una delle due Camere non approva senza modifiche il testo che è stato già approvato dall’altra).
 se non vengono proposti o approvati degli emendamenti la legge è approvata in modo definitivo, e si passa alla fase successiva della promulgazione.

PROCEDURA ABBREVIATA
Una variante del procedimento ordinario è il procedimento abbreviato che si svolge nello stesso modo ma, in seguito alla dichiarazione di urgenza del provvedimento legislativo, con la riduzione alla metà dei termini previsti dai regolamenti parlamentari.

PROCEDURA SPECIALE

La procedura speciale è meno complessa e più rapida rispetto a quella ordinaria: il Presidente della Camera al quale viene presentata o trasmessa una proposta di legge, infatti, può decidere se assegnarla alla commissione parlamentare competente per materia in sede legislativa o deliberante.
 la commissione in sede deliberante si occupa dell’intero procedimento legislativo e approva o respinge la proposta di legge, ma la Costituzione stabilisce i seguenti limiti al ricorso alla procedura in esame:
- fino al momento dell’approvazione definitiva da parte della commissione, il Governo o un gruppo di parlamentari può richiedere il passaggio in aula della proposta di legge e in questo caso, a seconda del momento in cui viene presentata la richiesta, davanti all’intera Camera si svolgono la discussione e la votazione articolo per articolo con successiva dichiarazione di voto e votazione finale oppure soltanto la dichiarazione di voto con votazione finale;
- le proposte di legge più importanti devono essere approvate necessariamente con la procedura ordinaria, in quanto sono coperte dalla cosiddetta “riserva dell’assemblea”.

PROCEDURA INTERMEDIA

La commissione, in sede redigente, esamina il progetto di legge e procede alla discussione e votazione degli emendamenti e dei singoli articoli; di seguito il testo approvato dalla commissione viene trasmesso all’assemblea, davanti alla quale si svolge la dichiarazione di voto da parte dei capigruppo e poi la votazione finale sull’intero progetto di legge, che può essere soltanto approvato o respinto “in blocco” senza apportarvi alcuna modifica o integrazione.

PROMULGAZIONE

Quando la legge è stata approvata da entrambe le camere, con una delle procedure che abbiamo esaminato, la legge deve essere trasmessa al Capo dello Stato per la sua promulgazione.
La PROMULGAZIONE è la dichiarazione solenne, da parte del Presidente della Repubblica, che una legge è stata approvata dal Parlamento ed è giuridicamente perfetta; deve essere effettuata entro un mese dall’approvazione della legge o, se entrambe le Camere ne hanno dichiarato l’urgenza a maggioranza assoluta dei loro componenti, nel termine più breve stabilito dal Parlamento.
La promulgazione di una legge da parte del Capo dello Stato svolge soltanto una funzione di controllo e di garanzia costituzionale, in quanto se egli ritiene che la legge approvata dalle Camere sia illegittima o inopportuna. Infatti, il Presidente della Repubblica può esercitare il veto sospensivo, sospendendo la promulgazione e rinviando la legge al Parlamento con un messaggio motivato; se in seguito al rinvio le Camere approvano di nuovo la legge, però, il Capo dello Stato è obbligato a promulgarla.

PUBBLICAZIONE
Dopo la promulgazione si deve procedere alla pubblicazione della legge, per consentire a tutti di poterne conoscere il contenuto: il testo originale della legge, quindi, deve essere inserito nella Raccolta Ufficiale degli atti normativi della Repubblica Italiana e riprodotto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

ENTRATA IN VIGORE

L’ultima fase dell’iter di formazione di una legge ordinaria è costituita dalla sua entrata in vigore; una legge entra in vigore dopo quindici giorni dalla pubblicazione (vacatio legis).
Decorso questo periodo, la legge diventa obbligatoria per tutti i destinatari e di regola non è possibile invocare l’ignoranza della legge come scusante della sua inosservanza, cioè chi ha violato una norma giuridica non può cercare di evitare l’applicazione della sanzione sostenendo che non conosceva l’esistenza o il contenuto della norma.

Teleworking

Di Caterina Capitummino

TELEWORKING

Teleworking also called ‘telecommuting’ or ‘cybercommuting’ refers to the practice of working from home using information technology (IT). It is becoming more widespread. Many companies have already discovered the benefits of allowing staff to carry out their daily duties from the comfort of their own homes.

According to a recent survey by the International Labour Organisation, an increasing number of people, especially in industrialised countries, are e-workers. In some countries the number of e-workers is around 5% of the total workforce.

The advantaged are:
  • You save traveling time and money
  • You have more control over your work and other parts of your life
  • You have no interruptions, gossip or office politics
  • You can have an improved quality of life
  • You have a greater opportunity for community involvement
  • It’s good for the environment
  • You can contribute to reduce heir pollution

The disadvantaged are:
  • You need a high degree of personal motivation
  • You need a space to work in
  • You are more dependent on technology
  • There is a potential lack of human contact
  • You could be frozen out in office politic
  • You can never escape from the office
  • There is less distinction between work and home

Il Governo

Di Caterina Capitummino
IL GOVERNO
Il governo è titolare del potere esecutivo e svolge sia un'attività di governo sia un'attività amministrativa in senso stretto.
  • L’attività amministrativa in senso stretto, rivolta a eseguire le leggi e a soddisfare concretamente i bisogni collettivi;
  • L’attività politica o di indirizzo politico, diretta a realizzare un determinato programma politico nei rapporti interni e internazionali.
L’attività amministrativa è esercitata dai singoli ministri, mentre l’attività politica è svolta dall’intero Consiglio dei ministri,sotto la direzione e il coordinamento del Presidente del consiglio.
Il Governo è formato da organi necessari e organi non necessari.

ORGANI NECESSARI

CONSIGLIO DEI MINISTRI
E’ un organo collegiale e complesso, perché è formato da più persone fisiche e da più organi semplici. Formato dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai singoli ministri. Ha il compito di stabilire la politica generale del Governo, delibera sulle questioni riguardanti l’indirizzo politico del Governo, definisce l’indirizzo generale dell’azione amministrativa e infine risolve i conflitti di attribuzione che possono sorgere tra i ministri.
Per quanto riguarda il funzionamento, il Consiglio dei ministri si riunisce a Palazzo Chigi a Roma e ha un proprio regolamento interno che ne disciplina l’attività, la convinzione e la fissazione dell’ordine del giorno sono effettuate dal Presidente del Consiglio. Le riunioni del Consiglio dei ministri non sono pubbliche, a differenza delle sedute del Parlamento; le decisioni sono prese a maggioranza ma il Presidente, che è responsabile in prima persona della politica del Governo, non può essere obbligato a subire delle decisioni contro la sua volontà e, in caso di disaccordo, può presentare o minacciare di presentare le dimissioni dell’esecutivo al Capo dello Stato.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Svolge una funzione di “timoniere” dell’attività dell’intero Governo e di propulsione dell’azione dei singoli ministri.
Ha il compito di dirigere la politica generale del Governo e di promuovere e coordinare l’attività dei singoli ministri, al fine di mantenere l’unità dell’indirizzo politico e amministrativo del Governo.
Tra il Presidente Del Consiglio e i ministri non esiste un vero e proprio rapporto di natura gerarchica: il Presidente del Consiglio pertanto non può datare ordini ai ministri riguardo alla gestione del loro ministero, di cui sono responsabili personalmente, e non può revocare i ministri ad obbligarli a dimettersi ma, se il loro comportamento è incompatibile con gli obiettivi del Governo, può dimettersi o minacciare di presentare le dimissioni dell’intero Consiglio. Inoltre l’eventuale cessazione della carica del Presidente del Consiglio per qualsiasi causa comporta anche le dimissioni dell’intero Consiglio dei ministri.
In particolare il Presidente del Consiglio:
• Comunica al Parlamento la composizione del Consiglio dei ministri e ogni eventuale modificazione successiva, chiede la fiducia e può porre la questione di fiducia su un provvedimento
• Pone la controfirma sugli atti più importanti del Presidente della Repubblica
• Indirizza ai ministri le direttive politiche e amministrative
• Può ordinare la sospensione dell’adozione di un atto da parte di un singolo ministro
• Può istituire con un proprio decreto appositi comitati interministeriali

La posizione del Presidente del Consiglio è stata rafforzata anche con la creazione di una struttura organizzativa alle sue dirette dipendenze, denominata Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

I MINISTRI
Sono organi costituzionali, in quanti svolgono collegialmente funzioni politiche o di governo come membri del Consiglio dei ministri, e organi amministrativi, in quanto esercitano individualmente funzioni esecutive come responsabili di un determinato ministero o dicastero.
Di solito i membri del Governo sono “politici”, cioè parlamentari eletti dai cittadini, ma in alcuni casi possono essere esperti o “tecnici” collegati alle forze politiche della maggioranza.
Una figura particolare di ministri è costituita dai ministri ad interim:si tratta di membri del Governo ai quali,in aggiunta ai loro compiti ordinari, viene affidato un altro ministeri. Di solito l’incarico di reggere temporaneamente o ad interim un ministro, che viene attribuito con un decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio, ha la funzione di coprire un ministero vacante in seguito alla morte, alle dimissioni o alla decadenza dalla carica del suo titolare; in alcuni casi, invece, il Presidente del Consiglio o a un ministro viene affidata la titolarità di più ministeri per motivi di opportunità o di convenzione politica.


ORGANI NON NECESSARI
In un Governo vi possono essere anche alcuni organi eventuali, che non sono previsti dalla Costituzione e sono subordinati agli organi necessari. La nomina è dovuta all’esigenza politica di garantire un equilibrio tra i diversi partiti che fanno parte della maggioranza governativa, sono:

  • Vicepresidente del Consiglio:
La funzione più importante del vicepresidente del Consiglio consiste nello svolgere la funzione supplente del Presidente,sostituendolo in caso di assenza o di impedimento temporaneo. Se in un Governo non è stato nominato il vicepresidente la supplenza spetta al ministro più anziano.

  • Ministri senza portafoglio:
Svolgono funzioni soltanto politiche o tecniche. Il termine <<>>
India che questi ministri, non disponendo di un autonomo apparato amministrativo, non hanno stanziamenti specifici nel bilancio statale e dipendono dalla Presidenza del Consiglio. E’ da notare che, mentre il numero e le attribuzioni dei ministeri devono essere stabiliti dalla legge, i ministri senza portafoglio possono essere decisi da ogni Governo.
I ministri senza portafoglio possono essere nominati con un decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio e svolgono le funzioni espressamente delegate loro dal Presidente del Consiglio.

  • Sottosegretari:
Si tratta di organi ausiliari o di fiducia di un ministro che vengono nominati con un decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio. I sottosegretari, che prima di entrare in carica devono prestare giuramento <<>> del Presidente del Consiglio, sono assegnati ad un singolo ministero e collaborano con il ministro, esercitando i compiti stabiliti dalla legge o delegati con un decreto ministeriale.

  • Commissari straordinari:
I commissari straordinari del Governo sono incaricati di realizzare alcuni obiettivi specifici o di assicurare il coordinamento tra diverse amministrazioni statali.

Internet and the World Wide Web

di Carotenuto Francesca

The Internet is a worldwide network of connected computers. It was originally designed for the US Department of Defense in the late 1960s as a way to communicate if all the other lines failed.
The Internet world is immense and is always changing; it expands every second and it is estimated to double in size every 11 months.
A modem inserted in a computer or a mobile phone converts data into electronic signals and sends them to your service provider.
The service provider launches the information onto the Internet. The package is sent from one network to another via a special device called a ‘router’.
It examines each packet and decides on the best route to send it to its final destination.
The package can pass through several routers which could be in different countries before the message reaches the final receiver.
The World Wide Web(WWW) was invented in 1989 by the Londoner Tim Berners-Lee.
It transformed the Internet by greatly simplifying the process of searching for, accessing and sharing information making it more accessible to a non-technical audience.
As the Web’s popularity rose, a new industry emerged to create software and content for the Web. This made the Web more attractive for users and encouraged more companies to provide Internet access.
In 1994,there were only 500 Web sites worldwide; today the Web has almost three billion pages and it is estimated to double every 53 days. It now contains an endless variety and quantity of information. The information comes in all forms.
Amongst other things, a Web navigator can shop for things, listen to music, watch a film, learn a language, enter virtual chat rooms or create a new Web site.

Il corpo elettorale e le elezioni politiche

di Carotenuto Francesca


Il corpo elettorale

La democrazia può essere esercitata in modo diretto o indiretto.

Nella democrazia diretta i cittadini partecipano personalmente al governo del paese, cioè decidono direttamente le questioni di interesse collettivo.

Nella democrazia indiretta i cittadini eleggono i loro rappresentanti, che sono incaricati di prendere le decisioni di interesse collettivo.

In una democrazia indiretta assume un ruolo centrale il corpo elettorale che è costituito da tutti coloro a cui è riconosciuto l’elettorato attivo, cioè il diritto di votare nelle elezioni.

In base alla Costituzione il diritto di voto è:

- universale:è riconosciuto a coloro che hanno la cittadinanza italiana e ha compiuto diciotto anni o per le elezioni del Senato venticinque anni;

- personale: deve essere esercitato direttamente da ogni elettore e non è possibile dare una delega o un mandato per votare a un’altra persona;

- uguale: il voto di ogni elettore ha lo stesso “peso” o valore del voto di qualsiasi altro elettore;

- libero: ogni elettore deve essere libero di votare nel modo che ritiene più giusto od opportuno,senza pressioni o condizionamenti esterni;

- segreto: deve essere garantita la riservatezza del voto;

- obbligatorio:è un dovere civico.


Le elezioni politiche

Alla base della democrazia indiretta vi sono le elezioni,attraverso le quali i cittadini scelgono liberamente le persone incaricate di rappresentarli.

In seguito a una recente riforma le elezioni politiche,cioè le elezioni per la Camera dei deputati e per il Senato,si svolgono con un sistema elettorale proporzionale,che ha sostituito il precedente sistema di tipo maggioritario.

I gruppi e i partiti politici che partecipano alle elezioni devono presentare una lista di candidati,che deve essere contraddistinta da un contrassegno o simbolo e può essere una lista autonoma oppure una lista collegata ad altre liste in una coalizione.

Al momento della presentazione delle liste i partiti o le coalizioni devono presentare il loro programma e indicare la persona del capo del partito o della coalizione.

In base al testo unico delle leggi elettorali per l’elezione della Camera dei deputati il territorio dello Stato italiano viene diviso in ventisette circoscrizioni territoriali più una circoscrizione estero;i deputati attribuiti a ciascuna circoscrizione territoriale sono determinati dividendo i 617 seggi rimanenti in proporzione alla popolazione residente nelle diverse circoscrizioni,in base all’ultimo censimento nazionale.

Il procedimento per eleggere la Camera dei deputati si svolge nel seguente modo:

· individuazione dei partiti e delle coalizioni di partiti che hanno superato le soglie di sbarramento,cioè la percentuale minima di voti nazionali validi che consente di partecipare all’assegnazione dei seggi;

· ripartizione dei seggi a livello nazionale tra i partiti e le coalizioni di partiti che superano lo sbarramento;

· attribuzione del premio di maggioranza,che consente in ogni caso al partito o alla coalizione di maggioranza di raggiungere almeno il 55% dei seggi;

· distribuzione dei seggi tra le liste o le coalizioni di liste;

· attribuzione dei seggi a livello circoscrizionale tra le diverse liste o coalizioni di liste.

Anche le elezioni per il Senato si svolgono con un sistema proporzionale ma a differenza delle elezioni per la Camera dei deputati,l’assegnazione dei seggi alle diverse forze politiche avviene su base regionale.

I seggi spettanti a ciascuna regione sono determinati in base alla popolazione residente nella regione,secondo l’ultimo censimento generale,ma ogni regione deve avere almeno 7 senatori tranne il Molise e la Valle d’Aosta,che hanno 2 senatori e 1 senatore.

In base al testo unico delle leggi per l’elezione del Senato,6 senatori su 315 sono assegnati alla circoscrizione estero,mentre gli altri 309 sono eletti nelle circoscrizioni regionali.

Il procedimento per eleggere il Senato della Repubblica è simile a quello adottato per la Camera dei deputati.

Anche nelle elezioni per il Senato sono previsti una soglia di sbarramento e un eventuale premio di maggioranza,su base regionale,che può essere assegnato al partito o al gruppo di partiti che ha ottenuto la maggioranza dei voti quando non raggiunge il 55% dei seggi del Senato.