giovedì 3 giugno 2010

Nuovo Ordine Internazionale: Superpotenze, Paesi vincitori, ONU

di D'Ambrosio Giulia

La conferenza di Jalta del Febbraio 1945
Tra il 4 e l’11 febbraio del 1945, mentre l’Armata rossa superava la resistenza tedesca in Polonia e puntava su Varsavia, a Jalta, sul Mar Nero, si riunirono per una conferenza internazionale al massimo livello Stalin, Churchill e Roosevelt. Dalla Conferenza di Jalta è emerso lo scenario della divisione del mondo in sfere di influenza, rispettivamente sotto l’ombrello politico, ideologico e militare della potenza statunitense o di quella sovietica. Non si giunse a una decisione definitiva riguardo alla Germania mentre l’Europa orientale Roosevelt dovette accettare generiche dichiarazioni comuni di rispetto della volontà politica dei popoli.

Il Ruolo delle Superpotenze

I Paesi alleati che si incontrarono alla Conferenza di Jalta erano gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica e la Gran Bretagna. Alla fine della Seconda guerra mondiale ad essi andava aggiunta anche la Francia.
Venne rispettata la consuetudine che assegnava un ruolo paritario alle potenze vincitrici, anche se i quattro Paesi non erano affatto su un piano di eguaglianza e di equilibrio delle forze, perché due di essi, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, erano di gran lunga i più forti.
Due soli Paesi, quindi, avevano la forza militare ed economica per imporre un nuovo ordine mondiale.

L’Unione Sovietica (URSS)
L’Unione Sovietica era un Paese comunista che stava vivendo l’esperienza staliniana, caratterizzata da una forma molto rigida di totalitarismo. Il suo sistema economico non solo non prevedeva, ma combatteva duramente ogni forma di proprietà privata e di iniziativa imprenditoriale non sottoposta al controllo delle Stato.
Era un sistema che puntava a un forte egualitarismo economico e alla creazione di una società socialista.
L’Unione Sovietica, secondo l’internazionalismo tipico della visione di Marx, aspirava ad una rivoluzione comunista mondiale e basava la propria visione politica ed economica sulla convinzione marxiana dell’ineluttabilità del crollo dei sistemi capitalistici.

Gli Stati Uniti d’America (USA)
Gli Stati Uniti erano invece un Paese che aveva fatto dell’iniziativa privata la propria bandiera, che difendeva la proprietà privata e la libertà d’impresa persino dalle eccessive ingerenze dello Stato, ed era retto da un sistema politico che si ispirava ai principi della democrazia liberale.
Non soltanto ammetteva il dissenso interno, ma lo sorreggeva con ogni forma di libertà di parola e di stampa, di movimento delle persone e delle merci. Il suo sistema economico e la sua struttura politica si contrapponevano quindi su ogni punto al sistema sovietico. Al contrario di quanto avveniva nell’URSS, la struttura interna dello Stato rispettava la divisione dei poteri e bilanciava un potere con l’altro.

Gran Bretagna, Francia, Europa Occidentale
Un dato era chiaro: nonostante il fatto che la Gran Bretagna avesse retto il peso della guerra al nazifascismo in Europa Occidentale, nel Mediterraneo e in Africa e ne fosse uscita vittoriosa, non aveva più alcuna possibilità di sostenere quel ruolo planetario che aveva recitato per oltre un secolo e con lei la Francia e qualsiasi altro Paese europeo. Dopo due guerre mondiali e un ventennio caratterizzato del fascismo e dal nazismo, era l’Europa nel suo complesso ad avere perso il proprio primato nel mondo.

La Questione Tedesca
Tra luglio e agosto del 1945 si tenne a Potsdam una conferenza tra le potenze vincitrici in cui si discusse del futuro della Germania.
Il clima in questo Paese era pesantissimo per molte ragioni:
- era semidistrutto e gran parte della popolazione era senza casa, mentre un esercito di milioni di uomini rientrava nella vita civile in una condizione di crollo;
- non esisteva più alcuna forma di Stato ne di organizzazione amministrativa, e il Paese dipendeva interamente dai vari eserciti di occupazione che controllavano ogni cosa;
Al loro arrivo gli Alleati avevano scoperto i campi di concentramento.
A Potsdam si prese la decisione di non dar vita per il momento a nessuno Stato tedesco e di mantenere un regime di occupazione dividendo il territorio in quattro zone, controllate ciascuna da uno dei Paesi vincitori.

Il Processo di Norimberga
Alla fine dell’anno si apri a Norimberga un processo contro 24 capi nazisti accusati non solo di crimini di guerra, ma anche di crimini contro l’umanità.
I nazisti avevano compiuto crimini che agli occhi dei vincitori apparivano eticamente e non solo giuridicamente perpetrati contro l’umanità.
Il processo si concluse nell’ottobre del 1946 con dodici condanne a morte e altre pene.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)
La creazione di un organismo internazionale che riprendeva su basi nuove l’idea della Società delle Nazioni: è l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), che dal 1952 ha sede a New York.
L’ONU venne formalmente istituita dai rappresentanti di cinquanta Paesi con la Conferenza di San Francisco del giugno del 1945, e negli anni successivi quasi tutti gli Stati del mondo vi avrebbero aderito. Nacque da un accordo tra le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, ma con l’obbiettivo del superamento delle divisioni e soprattutto del superamento della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
Non è questo, però, l’organo principale ai fini del mantenimento della pace, perché le decisioni politiche più importanti sono affidate al Consiglio di Sicurezza, composto da quindici membri:
- dieci, sono eletti ogni due anni, a rotazione, tra i Paesi membri dell’Assemblea;
- cinque sono i seggi permanenti, attribuiti agli Stati Uniti, Gran Bretagna, alla Francia e alla Cina.
E’ di fondamentale importanza il fatto che i cinque membri permanenti hanno il diritto di veto, e quindi il voto contrario anche di uno solo di loro impedisce ogni deliberazione.
Nel 1948 l’ONU ha approvato la celebre Dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo.

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